Il ricercatore e coordinatore dell’Area Sportiva della Fundación Universitaria Iberoamericana (Fondazione Universitaria Iberoamericana, FUNIBER), Dr. Álvaro Velarde, sta collaborando a uno studio che esamina l’effetto a lungo termine dell’allenamento di resistenza sui livelli di irisina circolante negli adulti.
L’organismo produce una serie di sostanze note come miochine, che vengono secrete dalle cellule muscolari scheletriche e sono responsabili della regolazione dell’infiammazione e delle risposte del sistema immunitario. Tra queste miochine c’è l’irisina, un ormone peptidico derivato dalla proteina 5 del dominio della fibronectina (FNDC5), che ha suscitato l’interesse degli scienziati fin dalla sua scoperta per i suoi potenziali usi terapeutici. Questo ormone contribuisce alla trasformazione del tessuto adiposo bianco in cellule grasse beige, che generano calore e dispendio energetico. Controlla inoltre la biogenesi mitocondriale e il metabolismo ossidativo in varie cellule. Per questo motivo è stato suggerito per il trattamento dell’obesità e di altre condizioni metaboliche.
L’infiammazione cronica di basso grado è associata all’inattività fisica e all’aumento del grasso addominale. D’altra parte, è stato dimostrato che l’esercizio fisico regolare ha effetti antinfiammatori, in quanto rilascia miochine nell’organismo. Pertanto, per una migliore comprensione dell’irisina e del suo ruolo nella salute umana, è importante studiare la sua risposta all’esercizio fisico e la sua relazione con l’adiposità e l’infiammazione.
In precedenza è stato studiato come diverse variabili dell’esercizio fisico, come la frequenza, l’intensità, il tempo e il tipo di allenamento, possano modulare la secrezione di irisina. Finora è stato osservato che l’allenamento di resistenza può diminuire l’irisina circolante in studi randomizzati e controllati, ma non sono stati presi in considerazione fattori multipli. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato un aumento transitorio dell’irisina circolante dopo una singola sessione di esercizio di resistenza in adulti sani. Questi risultati suggeriscono che gli effetti acuti cumulativi prodotti da ogni sessione di allenamento possono causare adattamenti temporanei nel tempo.
Questo studio ha rilevato che, sebbene vi sia una tendenza positiva non significativa nei livelli sierici di irisina dopo programmi di allenamento di resistenza, i risultati differiscono in base all’età, alla durata e all’intensità dell’allenamento. Ad esempio, sono stati osservati aumenti significativamente maggiori dell’irisina circolante negli adulti più anziani e nei partecipanti che hanno ridotto la percentuale di grasso corporeo durante il programma di allenamento. Inoltre, un allenamento di resistenza progressivo di maggiore intensità e di durata più breve sembra portare a un aumento maggiore dell’irisina circolante.
Un altro aspetto da considerare è la supervisione e l’aderenza all’allenamento. Diversi studi hanno dimostrato che i programmi di allenamento con supervisione sono più efficaci dei protocolli casalinghi in diversi tipi di popolazioni e che i guadagni di forza sono maggiori con tassi di supervisione più elevati. Altri autori sottolineano anche la necessità di aderire all’80% delle sessioni di allenamento per garantire migliori risultati di forza.
Sebbene questi risultati siano promettenti, va notato che per comprendere meglio l’interazione tra esercizio di resistenza cronico e irisina è necessario condurre ulteriori studi che utilizzino metodi di misurazione più precisi, come la spettrometria di massa. Tuttavia, le prove attuali suggeriscono fortemente che incorporare questo tipo di allenamento come parte di uno stile di vita attivo può avere un impatto favorevole sui livelli di irisina nell’organismo, fornendo potenziali benefici per la salute e il benessere generale.
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