La direttrice internazionale delle ammissioni di FUNIBER partecipa a uno studio che sviluppa un metodo efficiente per proteggere la comunicazione nelle reti di sensori sottomarini

La direttrice internazionale delle ammissioni di FUNIBER partecipa a uno studio che sviluppa un metodo efficiente per proteggere la comunicazione nelle reti di sensori sottomarini

La dott.ssa Mónica Gracia, direttrice internazionale delle ammissioni della Fundación Universitaria Iberoamericana (Fondazione universitaria iberoamericana, FUNIBER), ha partecipato a uno studio che ha sviluppato un nuovo metodo noto come “singcryption” per migliorare la sicurezza e l’efficienza delle reti di sensori wireless sottomarini (UWSN). Questo progresso è particolarmente utile in applicazioni come la ricerca marina e la sorveglianza militare, dove è fondamentale trasmettere dati in modo sicuro ed efficiente.

Le UWSN sono reti di dispositivi che raccolgono e inviano informazioni dal fondo del mare. A differenza delle reti terrestri, queste utilizzano segnali acustici per comunicare, poiché le onde radio non funzionano bene sott’acqua. Tuttavia, i segnali acustici hanno dei limiti: la loro velocità è più lenta, la larghezza di banda è ridotta e possono presentare ritardi variabili. Queste caratteristiche rendono la comunicazione più complicata e i metodi di sicurezza tradizionali non sempre adeguati.

Tradizionalmente, per garantire la sicurezza delle informazioni, vengono utilizzati due processi: la crittografia (per mantenere private le informazioni) e la firma digitale (per verificare l’autenticità del messaggio). Eseguire questi due passaggi separatamente può richiedere molta energia e tempo, il che è problematico nei dispositivi sottomarini che funzionano con batterie limitate. Il metodo “singcryption” combina entrambi i processi in uno solo, riducendo il consumo di risorse e migliorando l’efficienza.

Lo studio ha adottato questo metodo alle peculiarità delle UWSN. Il suo approccio non solo protegge le informazioni trasmesse, ma ottimizza anche l’uso di energia dei sensori, prolungandone la durata e migliorando le prestazioni complessive della rete.

Per verificare l’efficacia del metodo proposto, sono stati effettuati test comparativi con tecniche esistenti. I risultati sono stati promettenti: il nuovo schema ha ridotto il costo computazionale del 40%, il consumo energetico del 30% e il sovraccarico di comunicazione del 25% rispetto ai metodi precedenti. Inoltre, si è dimostrato scalabile, mantenendo prestazioni costanti in reti che vanno da 50 a 200 nodi.

Questo sviluppo ha importanti implicazioni per la progettazione e l’uso delle UWSN in applicazioni critiche, dove è essenziale disporre di comunicazioni sicure ed efficienti. Il metodo proposto offre una soluzione robusta e adattabile che può essere facilmente integrata nei sistemi esistenti, facilitando l’implementazione di comunicazioni sicure in ambienti sottomarini.

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