Il dottor Maurizio Battino, direttore della Fundación Universitaria Iberoamericana (Fondazione Universitaria Iberoamericana, FUNIBER) in Italia, in collaborazione con la dottoressa Irma Domínguez, coordinatrice accademica dell’Area Salute e Nutrizione della stessa fondazione, analizza gli effetti del resveratrolo sulla salute vascolare.
Le malattie cardiovascolari sono una delle principali preoccupazioni per la salute a livello globale e i fattori dietetici svolgono un ruolo cruciale nella loro prevenzione e gestione. Uno dei composti bioattivi che ha ottenuto una notevole attenzione è il resveratrolo, noto per il suo potenziale antiossidante e antinfiammatorio. Diversi studi hanno esaminato questa sostanza e il suo impatto sulla salute cardiovascolare, ma i risultati sono stati contraddittori. Ora sta emergendo una nuova prospettiva che suggerisce che la chiave per sbloccare i benefici del resveratrolo risiede nella flora intestinale.
Il resveratrolo, un polifenolo appartenente alla famiglia degli stilbeni, si trova in alimenti come l’uva, i frutti di bosco e il vino rosso e ha suscitato l’interesse dei ricercatori per la sua struttura molecolare e i potenziali benefici per la salute. Nell’organismo, questa sostanza presenta proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e di modulazione delle vie di segnalazione cellulare, tutte proprietà che potrebbero teoricamente promuovere la salute cardiovascolare.
Questo studio si è concentrato sul microbiota intestinale, una comunità di microrganismi che vive nel tratto gastrointestinale. Ha evidenziato un legame tra questi abitanti dell’intestino e il modo in cui l’organismo metabolizza il resveratrolo. In altre parole, i batteri intestinali possono influenzare il modo in cui il resveratrolo viene scomposto e utilizzato nell’organismo, incidendo in ultima analisi sui suoi benefici per la salute. La comprensione di questa complessa relazione potrebbe essere la chiave per sfruttare il potenziale unico di questa molecola per ottimizzare la salute vascolare.
Il resveratrolo contenuto negli alimenti, solitamente presente nella sua forma glicosilata, è noto come piceidina e polidatina. Dopo l’ingestione, questa sostanza attraversa il tratto gastrointestinale e viene assorbita per il 70%. Tuttavia, una volta all’interno dell’intestino, si lega a diversi nutrienti che ne influenzano l’assorbibilità. La biodisponibilità del resveratrolo nel sangue è bassa, poiché viene metabolizzato principalmente nel fegato attraverso processi di glucuronidazione e solfatazione. Può anche essere metabolizzato in altri sottoprodotti, come il piceatannolo e il diidroresveratrolo, principalmente attraverso l’azione dei batteri intestinali. Il microbiota svolge quindi un ruolo cruciale nel metabolismo del resveratrolo.
Inoltre, studi in vitro e in vivo hanno esaminato l’effetto dei metaboliti derivati dal resveratrolo sugli esiti cardiovascolari. Il piceatannolo è risultato avere un potente effetto vasorilassante. È stato inoltre riportato che l’integrazione di resveratrolo riduce la produzione di trimetilammina (TMA) e di N-ossido di trimetilammina (TMAO), regolando il metabolismo degli acidi biliari e diminuendo le dimensioni delle lesioni aterosclerotiche in modelli animali. Inoltre, è stato dimostrato che il microbiota influenzato dal resveratrolo provoca cambiamenti benefici in diversi marcatori, come la regolazione della pressione sanguigna, l’omeostasi del glucosio, l’attivazione fisica e la prevenzione dell’ipertrofia cardiaca negli animali.
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