Fare divulgazione nell’era digitale: l’esperienza della dott.ssa Giada Guidi

Fare divulgazione nell’era digitale: l’esperienza della dott.ssa Giada Guidi

Continua la nostra serie di interviste agli studenti FUNIBER che si sono distinti per il loro impegno e per i risultati ottenuti. Attraverso queste testimonianze, vogliamo mettere in luce non solo i percorsi accademici, ma anche le sfide e le ambizioni di chi sceglie di formarsi con noi. Oggi è la volta di Giada Guidi, che ha brillantemente terminato il Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana offerto da Università Politecnica delle Marche e Fondazione Universitaria Iberoamericana.

Originaria di Pontedera, in provincia di Pisa, la dott.ssa Giada Guidi ha conseguito la Laurea in Dietistica presso l’Università di Pisa nel 2001, dopo essersi diplomata al Liceo Classico. Quando non è impegnata con i pazienti che segue nei suoi ambulatori di dietista (professione che esercita da oltre 24 anni come libera professionista) ama dedicarsi alla cucina, alla lettura e alla pittura, oltre a praticare jogging e meditazione per mantenere il proprio equilibrio fisico e mentale. 

Fin da bambina, Giada sognava di possedere una fattoria piena di animali da coccolare, ispirata dai ricordi di quando il nonno allevava galline che vivevano serenamente fino a morire di vecchiaia. Questo profondo amore per gli animali deve aver certamente influenzato la sua decisione di iscriversi nel 2023 al Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana, un passo che riflette il suo impegno per uno stile di vita che rispetti la vita animale e promuova un’alimentazione consapevole. Ed è proprio da qui che parte la nostra intervista.

Quali sono stati i principali motivi che l’hanno spinta a iscriversi a questo master?Quando anni fa sono diventata prima vegetariana e poi vegana ho iniziato a studiare da sola le evidenze da articoli scientifici e da linee guida della dieta plant-based. Adesso questo Master, unico nel suo genere in Italia, mi ha permesso di rinnovare ma soprattutto di implementare le conoscenze su questo tema”.

Come descriverebbe la sua esperienza complessiva durante il corso? Cosa ha trovato più stimolante o gratificante?Studiare articoli scientifici è prassi per aggiornare la propria

professione, ma studiare in modo finalizzato a sostenere un esame è decisamente più stimolante e, dopo anni di sola pratica clinica con i pazienti, tutti questi mesi di studio hanno dato una bella sferzata di energia anche alla mia professione. È stato un anno davvero intenso e gratificante”.

Quali sono stati gli aspetti più significativi del programma di studio per lei?Ai tempi del Corso di Laurea in Dietistica ero innamorata della biochimica. Quando ho ritrovato questa materia tra i primi moduli del Master è stata una piacevole scoperta ri-studiarla alla luce di tanti anni di pratica professionale. Oggi ho dato maggiore significato a quanto compresi allora”.

In che modo ritiene che il master possa contribuire al suo sviluppo professionale o

personale?Rappresenta la ciliegina sulla torta di anni di interesse e di studio sull’alimentazione vegetale, sia a livello personale che professionale. È un titolo accademico

importante a sostegno delle conoscenze acquisite, ancora più importante se consideriamo

quanto ancora oggi siamo circondati da sanitari con false credenze e che farebbero

ostruzionismo verso questo stile alimentare”.

C’è un particolare modulo o argomento che ha trovato particolarmente interessante o utile? Ho trovato particolarmente interessante, quanto sconvolgente, il tema dell’impatto ambientale di una dieta onnivora. Dati che meriterebbero una divulgazione a tappeto da parte dei grandi canali di comunicazione”.

Ha avuto l’opportunità di applicare le conoscenze acquisite durante il master nel suo lavoro attuale?Partivo da un buon livello di formazione di base e comunque lo studio del Master mi ha permesso di raffinare ed implementare molte conoscenze soprattutto su temi ultra specifici (quali ad esempio l’alimentazione vegetale nello sport)”.

In che modo il supporto del tutor e del personale della FUNIBER ha influenzato la sua

esperienza di apprendimento? Sono stati un aiuto prezioso ed un supporto costante e tempestivo durante tutto il percorso”.

Può condividere una sfida che ha affrontato durante il corso e come l’ha superata?La sfida più grande è stata quella di aver realizzato una tesi sperimentale a 45 anni! Anzi, per i tempi che sono stati necessari, ho dovuto progettare lo studio di tesi prima di iniziare a dare gli esami dei vari moduli”.

Questo forte impegno, d’altra parte, ha dato i suoi frutti! I docenti del master, infatti, hanno particolarmente apprezzato il suo lavoro, premiandola con 110 e lode e sottolineando come l’autrice mostri “attitudine verso la ricerca e la rielaborazione bibliografica, affiancata al desiderio di voler valorizzare un tema di spiccato interesse a livello sanitario”. 

Quando chiedo alla dott.ssa Guidi perché abbia scelto di concentrarsi sulla relazione tra dieta vegetale e malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), risponde: “Perché vedo quotidianamente pazienti con questa patologia e ci sono già delle evidenze scientifiche in tal senso (come ci dimostrano i risultati dello Studio INVITA pubblicati su Nutrients nell’Ottobre 2023). Con la tesi ho avuto modo di raccogliere le esperienze di pazienti né vegani né vegetariani ma che si sono aperti ad un maggiore consumo di proteine vegetali ottenendo un grande miglioramento nel controllo dei sintomi”.

Ha riscontrato delle difficoltà nell’implementazione del programma? Se sì, come le ha

superate? “Una difficoltà riscontrata è stata quella di convincere le persone ad aderire allo studio, ma la dialettica e i dati degli studi già disponibili hanno aiutato sicuramente la conversione”.

Quali alimenti vegetali ha trovato particolarmente efficaci nel controllo dei sintomi della GERD?Il ragù di lenticchie in sostituzione del ragù tradizionale di carne, il tofu nelle sue varie preparazioni al posto della carne e la farina di ceci in sostituzione delle uova”.

In che modo pensa che i risultati del suo studio possano influenzare le raccomandazioni dietetiche per le persone affette da GERD?Il lavoro di questa tesi è uno studio pilota che necessiterà di essere ulteriormente implementato nei numeri prima di sottoporlo ad una rivista scientifica per la pubblicazione”.

Questa riflessione sulla necessità di approfondire le ricerche è un perfetto esempio di quanto le stia a cuore divulgare informazioni corrette e aggiornate. A questo proposito, vorremmo sapere come ha iniziato la sua attività su Instagram e cosa l’ha spinta a condividere consigli sulla nutrizione vegetariana e vegana?

Ho iniziato la mia attività di divulgazione proprio quando è iniziata la passione personale per l’alimentazione vegetale. Fino a pochi anni fa ero davvero poco “social” ma fu mia sorella (molto più giovane di me) a dirmi di provare. Ed eccomi qua!

Quali sono i temi principali che affronta nel suo profilo Instagram e come cerca di

coinvolgere i suoi follower? Sulla mia pagina Instagram parlo da sempre proprio di alimentazione vegetariana e vegana, cerco di sfatare i vari falsi miti che circolano, ironizzo sulle avventure quotidiane dei vegani e pubblico mensilmente un post con una settimana con 14 pasti 100% vegetali (appuntamento sempre molto atteso dai followers). Ma il mio forte credo siano le Stories, attraverso le quali faccio vedere i piatti che cucino per la mia famiglia, parlo delle proprietà nutrizionali dei vari alimenti e interagisco con chi mi segue su varie tematiche del mondo veg”.

Ha notato un cambiamento nell’interesse del pubblico verso la nutrizione vegetale e

vegana negli ultimi anni? Direi di sì, grazie alle tante ricette veg che troviamo su internet e sui social e anche all’aumento dei prodotti processati nei reparti del supermercato è aumentato l’interesse generale e la curiosità verso questo stile alimentare, anche se poi mangiare vegetale dovrebbe riguardare semplicemente alimenti molto semplici e naturali”.

In che modo utilizza i social media per educare le persone sui benefici della dieta

vegetale e combattere i miti comuni sulla nutrizione vegana? Sia nei post che nelle Stories parlo di soia, di vitamina B12, fotografo esempi di pasti vegetali, apro dibattiti su temi specifici con il box domande che Instagram mette a disposizione, ogni tanto ci divertiamo con qualche quiz e soprattutto ironia, questa è la chiave per far passare informazioni serie su un canale social”.

Può condividere qualche storia di successo di follower che hanno beneficiato dei suoi

consigli nutrizionali? C’è ancora poca informazione sulla vitamina B12 (su come va assunta, sul fatto che vada integrata anche da vegetariani e non solo da vegani, sui cut-off dei valori ematici che non sono adeguati a quelle che sono le corrette linee guida…), per cui periodicamente ne parlo per informare il più possibile su un aspetto così delicato e importante, quanto ancora sottovalutato. Nel tempo molte persone mi hanno scritto <Dottoressa, ho iniziato ad assumere la vitamina B12 perché l’ho sentito dire da lei>  oppure <Grazie a lei ho capito che avevo una carenza che dagli esami non sembrava evidenziato>. Queste notizie mi ripagano tutto il tempo e il sacrificio che mi richiede stare sul Social.

Quali sono i progetti futuri per il suo profilo Instagram e come pensa di espandere la

sua influenza nel campo della nutrizione vegetariana e vegana?Al momento l’obiettivo è continuare ad essere presente per divulgare una sana informazione sull’alimentazione vegetale sperando di aiutare e coinvolgere più persone possibili”.

Quali consigli darebbe a chi vuole iniziare a seguire una dieta vegetariana o vegana

per migliorare la propria salute?Nel caso in cui in famiglia non si avesse un ambiente facilitante oppure se non si è abituati a mangiare verdura e legumi, il passaggio più è graduale e meglio è, così aumentano le probabilità che il cambiamento sia duraturo”.

Come riesce a tradurre i risultati delle sue ricerche in contenuti accessibili e utili per il

suo pubblico su Instagram?Vignette e ironia sono i mezzi per veicolare informazioni serie (e talvolta difficili) in modo accessibile a tutti”.

In che modo pensa che i social media possano contribuire alla diffusione di informazioni scientifiche corrette sulla nutrizione?Penso che i social giochino un ruolo determinante in questo senso, oggi le persone hanno accesso veramente a tantissime informazioni (forse troppe). Ma il nostro ruolo è quello di utilizzare in modo professionale e con coscienza questo mezzo per divulgare informazioni sane”.

A questo punto i nostri lettori saranno sicuramente curiosi di sapere come seguirla sui social. Come possono trovarla? Mi trovate sulla pagina Instagram giadaguidi_dietista”.

Al di fuori dei social, ha mai avuto modo di condividere le proprie conoscenze? Ha mai pubblicato libri o articoli?Un libro ancora no, ma è un sogno nel cassetto. Per quanto riguarda gli articoli sono coautrice di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche di rilievo internazionale, in collaborazione con l’Università di Pisa. Recentemente ho dato il mio contributo anche nello studio INVITA in collaborazione con SSNV (la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana)”.

Parlando di progetti futuri, cosa pensa di fare ora che ha completato il master? Ha pianificato ulteriori studi o cambiamenti nella sua carriera?Al momento non ho pianificato ulteriori studi perché ho bisogno di tornare pienamente disponibile per i miei pazienti, c’è tanto lavoro da fare!”

Allora è arrivato il momento di lasciarla lavorare! Ma prima, le facciamo un’ultima domanda: quali consigli darebbe ad altri studenti che volessero seguire le sue orme e magari stanno considerando l’iscrizione al Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana?

Assolutamente di farlo!