Un ricercatore FUNIBER esplora l’uso dei broccoli per il trattamento dell’Alzheimer e di altri disturbi

Un ricercatore FUNIBER esplora l’uso dei broccoli per il trattamento dell’Alzheimer e di altri disturbi

Ricercatori della Fondazione Universitaria Iberoamericana (FUNIBER) e dell’Universidad Europea del Atlántico (Università Europea dell’Atlantico, UNEATLANTICO), tra cui Maurizio Battino, Sandra Sumalla e José L. Quiles, stanno analizzando un sottoprodotto dei broccoli per il trattamento della malattia di Alzheimer e dell’invecchiamento. 

I broccoli sono una pianta ampiamente consumata e popolare, utilizzata come ortaggio in molte diete e mercati. Tuttavia, il processo di raccolta dei broccoli genera una grande quantità di rifiuti e sottoprodotti apparentemente privi di valore economico. Questi materiali costituiscono oltre il 95% di tutto ciò che viene raccolto. Tuttavia, l’industria agroalimentare ha iniziato a riconoscere che questi sottoprodotti potrebbero avere un alto valore nutrizionale e ingredienti funzionali, consentendo di creare prodotti a maggior valore aggiunto. 

I broccoli e i loro derivati sono particolarmente ricchi di fibre alimentari, vitamine (A, C) e nutrienti minerali essenziali come calcio e ferro. Contengono inoltre vari composti bioattivi come flavonoidi, acidi idrossicinnamici e glucosinolati. È stato dimostrato che questi composti hanno proprietà biologiche benefiche, tra cui la riduzione del rischio di malattie croniche e neurodegenerative e la promozione della salute. 

Una delle sfide più importanti dal punto di vista scientifico è l’invecchiamento della popolazione. L’invecchiamento in sé non è una malattia, ma è strettamente correlato a diverse patologie legate all’età, come il morbo di Alzheimer (MA). L’AD è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da declino cognitivo e perdita di memoria. Si ritiene che lo stress ossidativo svolga un ruolo chiave nella malattia, causando l’accumulo di placche amiloidi e grovigli di proteine tau iperfosforilate. Con l’invecchiamento della popolazione, l’incidenza dell’AD è in aumento ed è importante trovare approcci per prevenire o rallentare la neurodegenerazione. 

In questo contesto, il presente studio esplora il profilo e i composti bioattivi e antiossidanti di un sottoprodotto dei broccoli. È stato inoltre valutato l’impatto dell’estratto sulla tossicità e sui marcatori legati all’AD utilizzando il modello sperimentale del verme Caenorhabditis elegans

I risultati hanno mostrato che l’estratto di sottoprodotto dei broccoli ha un elevato potere antiossidante e un contenuto di composti bioattivi come acidi idrossicinnamici, flavonoidi e glucosinolati. Inoltre, non è stata riscontrata alcuna evidenza di tossicità alle concentrazioni testate nel modello animale, il che lo rende promettente per le applicazioni biomediche. L’estratto è risultato anche avere effetti protettivi contro la tossicità dell’Aβ associata alle placche amiloidi e all’inibizione dell’enzima acetilcolinesterasi (AChE). 

Se volete saperne di più su questo affascinante studio, cliccate qui

Per leggere altre ricerche, consultare l’archivio UNEATLANTICO

La Fondazione Universitaria Iberoamericana (FUNIBER) promuove diversi programmi di studio nell’area della salute e della nutrizione, come quelli offerti con l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Pavia.